Gai-Jin (150 page)

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Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
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“Mi avete detto di farmelo amico e così ho fatto. Adesso si confida con me. Primo...”

“Si confida con voi?”

“Fino a un certo punto, è naturale, ma migliora un pò ogni giorno.

Primo, che cosa è successo questa sera? La ragione per cui ha scritto la lettera e ha fatto la sua dichiarazione miravano a conquistarsi in segreto il favore dell'ammiraglio.”

“Cosa?”

“Posso?” Gornt indicò la bottiglia di champagne.

“Certo. Sedete e spiegatevi meglio.”

“Ha bisogno dell'approvazione dell'ammiraglio per salire a bordo della Pearl domani, è questa la...”

“Ma di che diavolo state parlando?”

“Ho avuto l'occasione di origliare la loro conversazione privata: erano usciti insieme dopo cena mentre io stavo ammirando alcuni dipinti perchè avevo notato un paio di Aristotle Quance, e, be'... le loro voci sono giunte fino a me.” Gornt riferì la conversazione tra Struan e l'ammiraglio quasi alla lettera. “Ketterer ha concluso dicendo: “Vediamo che cosa riuscirete a fare in dieci o quindici minuti”.”

“Tutto qui? Non hanno detto niente di quello che sarebbe successo a bordo e perchè è tanto importante la Pearl?”

“No.”

“Strano, questa storia è molto strana. Di che cosa potrebbe trattarsi?”

“Non lo so. Ma l'intera serata è stata strana. Durante tutta la cena ho notato Struan gettare occhiate furtive all'ammiraglio che invece non l'ha mai guardato. Come se lo evitasse deliberatamente cercando di non farlo capire a nessuno. E' questo che ha risvegliato la mia curiosità.”

“Dov'era seduto l'ammiraglio?”

“Accanto ad Angélique, al posto d'onore alla sua destra, sir William era dall'altra parte, eppure avrebbe dovuto essere il contrario, altro particolare strano. Io ero vicino a Marlowe, che non toglieva gli occhi da Angélique e parlava di noiosi argomenti navali, ma nessun accenno al viaggio previsto per domani anche se dalle parole di Struan ho avuto l'impressione che fosse stato organizzato da tempo e che mancasse soltanto il nullaosta dell'ammiraglio.

Quando Ketterer se ne è andato ho condotto la conversazione con Marlowe su domani ma lui si è limitato a dire: “Ci saranno delle esercitazioni, se il Vecchio dà la sua approvazione, perché?”.

Io ho risposto che siccome mi piacciono le navi sarei stato felice di fare un giro sulla sua e lui si è limitato a ridere e a dire che un giorno o l'altro avremmo certo potuto organizzare la cosa. Poi se ne è andato anche lui.”

“Neanche una parola sul conto di Struan e della ragazza?”

“No. Anche se Marlowe non aveva occhi che per lei.”

“E per via di quelle tette.” Greyforth brontolò qualcosa di incomprensibile. “Quando Struan ha fatto l'annuncio che cosa è successo?“

“Prima è sceso il silenzio, poi si è scatenato il pandemonio: domande, scoppi di risa, c'è stato qualche fischio, Marlowe e gli altri ufficiali presenti si sono congratulati ma la rabbia era generale: McFay è impallidito, Dmitri è stato sul punto di sputare, sir William si limitava a fissare Struan scuotendo il capo come se ne provasse una grande pena. Io ero concentrato su Ketterer che non lasciava trasparire niente e si è limitato a dire: “Interessante” a Struan, poi si è alzato subito, l'ha ringraziato per la cena e se ne è andato.

Struan ha cercato di fermarlo chiedendogli qualcosa a proposito di domani ma l'ammiraglio non l'ha sentito oppure ha finto di non sentirlo ed è uscito a grandi passi lasciando Struan tremante.

Nel frattempo tutti parlavano e nessuno ascoltava, come in un mercato cinese, qualcuno, non pochi in realtà, era furente e gridava a Struan che era diventato matto, e come diavolo avrebbero fatto adesso a continuare i commerci, eccetera, le cose che vi potete immaginare.”

Quando Gornt cominciò a versare dell'altro champagne nel bicchiere vuoto di Greyforth, questi lo fermò con un cenno di rifiuto: “Non mi piacciono molto le bollicine di sera, mi fanno scoreggiare. Versatemi uno scotch, la bottiglia è laggiù”. Era appoggiata su una credenza di quercia segnata dal tempo e sulla quale troneggiava un vecchio orologio.

“Che cosa può esserci a bordo della Pearl che Struan vuole a tutti i costi?”

“Non lo so.”

“Che cos'ha fatto dopo l'uscita di Ketterer?”

“Si è seduto e si è versato un bel bicchiere, gli occhi fissi davanti a sé; con aria distratta ha augurato la buonanotte a quelli che se ne andavano e, cosa molto insolita, non ha prestato la minima attenzione ad Angélique. In quanto a lei, si è limitata a restare a guardare la scena con gli occhi sbarrati, per una volta non era al centro dell'attenzione chiaramente senza capire niente di quello che succedeva.

Perciò nemmeno lei sembra al corrente dei piani di Struan. Ho pensato che fosse meglio darvi la notizia subito e quindi non mi sono trattenuto oltre.”

“Avete detto qualcosa a proposito di un segreto? Di quale segreto si tratta? Perché quella vecchia strega di Tess Struan approverà il loro suicidio commerciale?“

“Per via del piano di sir Morgan.”

“Cosa?”

“Sir Morgan.” Gornt guardò il suo interlocutore con un grande sorriso.

“Prima che lasciassi Shanghai mi ha raccontato, in privato, che lui e il signor Brock stavano mettendo in atto un piano che avrebbe rovinato gli Struan una volta per tutte. Mi ha detto che c'entrava lo zucchero hawaiano, la Victoria Bank e...”

“Cosa?” Greyforth lo fissò ricordandosi che sir Morgan gli aveva specificato di non aver messo al corrente Gornt di nessuno dei dettagli del colpo, aggiungendo tuttavia che il ragazzo è fidato. Sì, e non ci sarà niente di male a lasciargli frequentare il sifilitico circolo degli Struan e vedere che cosa riesce a scoprire”.

“Morgan vi ha messo al corrente dei dettagli? Dei particolari dell'affare?”

“No, signore, mi ha detto soltanto quello che avrei dovuto riferire il più segretamente possibile a Struan.”

“Gesù Cristo” esclamò esasperato Norbert, “fareste meglio a cominciare dall'inizio.”

“Mi ha detto che non avrei dovuto raccontarvi niente del mio ruolo fino a missione compiuta, fino a quando non avessi fatto quello che dovevo fare. Ho portato a termine il mio incarico, ho ottenuto la confidenza di Malcolm Struan e quindi adesso ve ne posso parlare.” Gornt sorseggiò lo champagne. “Un vino eccellente, signore.”

“Andate avanti con la vostra storia!”

“Sir Morgan mi ha detto di raccontare a Malcolm Struan alcune cose abbastanza vicine alla verità in modo da far abboccare, attraverso di lui, il vero tai-pan, Tess Struan. Posso garantire che Malcolm ha abboccato per bene.” A quel punto Gornt riferì a Greyforth una sintesi di quello che aveva raccontato a Malcolm Struan.

Al termine del resoconto rise.

“Gli dovrò dare i “dettagli segreti” dopo il duello, mentre si imbarca.”

“E che cosa gli direte?” Greyforth ascoltò attentamente e, conoscendo i veri particolari, non poté che ammirare l'astuzia di Morgan. Se Tess Struan avesse agito in base a quelle false informazioni sir Morgan avrebbe ottenuto le poche settimane in più delle quali aveva bisogno. “Ma sir Morgan” gli aveva detto Greyforth a Shanghai, quando il piano era stato concepito, “adesso è infallibile, non avete bisogno di altro tempo, io posso fare la mia parte a Yokohama entro Natale.”

“Sì, so che potete farlo... Ma a me e a mio padre piace sentirci in una botte di ferro; un pò di tempo in più ci darà la sicurezza di non rischiare né il cappio né la galera.” Norbert represse un brivido al pensiero d'essere colto in flagrante.

Non gli avrebbero dato la pena capitale, ma la prigione per frode era molto probabile, e quella per debiti era certa.

Sir Morgan è astuto come una volpe, è proprio da lui raccontare una cosa a me e un'altra a Gornt.

Mi ha risparmiato di far fuori Struan. Sicché me ne vado in Inghilterra con cinquemila all'anno ma perdo il meglio: la villa padronale e diventare ricco. Comunque meglio un uovo oggi che una gallina domani.

Sospirò. Eppure non mi sarebbe dispiaciuto ficcargli un proiettile da qualche parte e prendermi tutto, pensò con le parole del vecchio Brock che ancora gli echeggiavano nelle orecchie: “Norbert, non ti ritirerai a mani vuote. Il tuo vitalizio sarà di cinquemila ghinee l'anno se lo ammazzi, e di mille se lo ferisci gravemente”.

“Morgan è intelligente, il piano è garantito al cento per cento” disse con un sorriso. Per essere più sicuro volle mettere l'altro alla prova e con tono indifferente aggiunse: “Giusto o no?”.

“Come, signore?”

“Sono i piccoli cambiamenti a fare la differenza, non è vero?” Intanto lo scrutava con attenzione.

“Scusate, signore, io non conosco i dettagli, so solo quello che vi ho raccontato e che mi è stato detto di riferire a Struan.”

“Mi prenderò un altro scotch. Versatevi tutto il vino che volete” disse Norbert soddisfatto, e poi sorseggiò in silenzio il suo liquore riflettendo con calma.

“Continuate come se io non sapessi niente. Domani annullerò il duello. A questo punto non mi posso permettere di ammazzare o di mettere fuori uso quel deficiente.”

“Sì, signore, è quello che subito avevo pensato anch'io.” Gornt gli tese la lettera di Malcolm Struan, uguale a quella già firmata da Greyforth.

“Mi ha dato questa per voi, ma vi consiglio di non cancellare il duello domani perchè la cosa potrebbe insospettirlo... e poi vogliamo scoprire cosa c'è di tanto importante sulla Pearl, se ci va.”

“D'accordo Edward, ottima idea.” Norbert rise sguaiatamente.

“Allora mercoledì quel bamboccio di Struan andrà verso il disastro, eh?” Gornt ridacchiò. “E ci andrà a cuor contento, per di più. L'era della loro Nobil Casa è finita e quella della nostra comincia.”

“Sì.” Il calore dello scotch si mescolava a quello che gli procuravano le prospettive per il futuro. “Allora avete deciso di unirvi a noi?”

“Sì, signore, se voi siete d'accordo. Sir Morgan mi ha detto che voleva la vostra approvazione.”

“Portate a termine questa faccenda e l'avrete. Questa sera avete fatto un buon lavoro, di prima qualità anzi. Buonanotte.” Sprangò la porta dietro Gornt. Prima di salire sull'alto letto usò con sollievo il pitale. Appoggiò sul comodino il bicchiere di whisky in bilico sopra un mucchio di libri e riviste.

Si adagiò tra i morbidi cuscini che tanto apprezzava e riprese il libro lasciato aperto, La città dei Santi, il resoconto di Burton sulla sua permanenza tra i misteriosi mormoni poligami di Salt Lake City, nello Utah.

Una storia inedita del più celebre avventuriero ed esploratore del mondo che parlava più di trenta lingue e le cui manie e i cui eccessi venivano avidamente seguiti nei più minuziosi dettagli.

Ne lesse alcuni paragrafi e poi, rendendosi conto di non essere concentrato, lo richiuse. Non è interessante come Storia di un pellegrinaggio a Medina e alla Mecca, pensò, o come il libro in cui parlava della scoperta del lago Tanganika.

Burton, che è giustamente favorevole alla poligamia giacché ha vissuto in mezzo a quei mormoni, avrebbe dovuto descrivere le sue conquiste. L'ha fatto molte altre volte per scandalizzare i vecchi bacchettoni.

Alcuni giornali hanno riportato che se ne è fatte dodici tutte in una volta, le mogli di un pasticciere che gli erano state personalmente presentate da Brigham Young, capo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e governatore dello Utah. Quante bugie!

Ma che uomo, per Dio! Ha fatto più cose e visto più luoghi lui di qualsiasi altro inglese al mondo e ti fa sentire ancora più orgoglioso di essere un suddito britannico.

E che cosa ha fatto con tutta la libertà di andare dove voleva, di vivere come voleva, che cosa ha fatto se non tornarsene in Inghilterra e sposare una brava ragazza come qualsiasi altro uomo? Certo, dopo un mese è ripartito e adesso dicono che si trovi in qualche terra sconosciuta, l'Hindu Kush, o più su, nella terra misteriosa sul Tetto del Mondo dove vivono i giganti delle nevi...

Sorseggiò il whisky ripensando a Gornt. Quel giovanotto non è furbo come crede. Chiunque può capire che cos'ha di tanto interessante la Pearl e perchè. Ketterer sa tenere un segreto, e sir William pure, ma Michaelmas Tweet no, e nemmeno Paradiso, quando è su di giri. Ho saputo tutto delle lettere con cui Tess Struan ha bloccato zia Willie, la Chiesa, i capitani di tutte le navi mercantili e, attraverso Ketterer, la marina.

Solo che sulla marina non ha alcun potere! E a bordo della Pearl c'è Marlowe. E Marlowe li potrà sposare, se Ketterer darà il suo consenso.

Ridacchiò.

Ma Ketterer odia gli Struan perchè vendono cannoni ai pirati del Loto Bianco, come facciamo noi del resto, e li abbiamo sempre venduti a qualsiasi dannato signore della guerra che li volesse comperare, e continueremo a farlo, anche se la Struan non glieli venderà più.

Perché no?

E' un commercio legale e continuerà a esserlo.

Il Parlamento ha bisogno delle fabbriche di armi perchè gli armamenti sono un affare enorme e tutti i governi apprezzano una buona guerra, perchè le guerre rappresentano grossi affari e, soprattutto, perchè le guerre fanno dimenticare all'opinione pubblica la loro schifosa incompetenza.

Al diavolo i governi.

Ketterer odia Struan. Malgrado tutta la sua arroganza non è uno stupido, e in cambio di un favore vuole dei risultati concreti. Siccome non li può avere, le dichiarazioni ufficiali di quel bamboccio non significano niente, si limita a giocare al gatto col topo. Magari lascerà salire a bordo Struan e la sua puttana, magari no, ma qualsiasi cosa decida, Marlowe non verrà autorizzato a sposarli. Ketterer vuol vedere Struan strisciare. Quella canaglia farebbe strisciare anche me, o mi farebbe dare un centinaio di frustate, se appena ne avesse l'occasione.

Un buon sorso di whisky lo mise di buon umore, rise. Dunque il giovane Struan è in una situazione di stallo: niente matrimonio sulla Pearl.

E se ne dovrà tornare a Hong Kong, con o senza la sua puttanella, ad affrontare la madre.

E' strano doverlo lasciare in vita quando avevo deciso di intascarmi il premio del Vecchio.

“Ma Norbert, non dire niente a Morgan, che non ne vuole sentir parlare, perchè lui vuole il giovane Struan vivo, lo vuole vedere nella merda fino al collo in compagnia di sua madre! Ricordatelo, o farò delle tue budella giarrettiere per le mie calze.” Devo annullare il duello? Ci penserò. Attenzione. Ho bisogno di quei soldi in più.

E' proprio tipico di Morgan dare istruzioni segrete a Gornt e tenermi all'oscuro. Che cos'altro gli avrà detto che non mi è stato riferito?

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